Trastevere · Roma
Nella Roma Antica, tredici regioni si estendevano sulla riva destra del Tevere mentre una sola, Trans Tiberim, ovvero Trastevere (oltre il Tevere) era l’unica area abitata sul lato occidentale. Il suo stemma era una testa di leone d’oro, che preannunciava la gloria di questo rione, raggiunto da cinque ponti e vicino al Porto di Ripa Grande, che lo rendeva un centro nevralgico di scambi commerciali e la sua popolazione eterogenea, con un susseguirsi di comunità e intrecci culturali. Le due arterie principali erano L’Aurelia Vetus (oggi Via della Lungaretta) e la Portuense, vi erano mulini che macinavano la farina necessaria a tutta la città, botteghe di artigiani, bagni pubblici, giardini e horti. Apertura al mondo e chiusura verso l’altra sponda, un connubio insolito che nei secoli ha accentuato lo spirito “trasteverino”, con il suo attaccamento alle tradizioni, in cui il dialetto romanesco ha conservato le sue radici, ma che non ha impedito al quartiere di essere meta continua di visitatori e luogo prediletto da scrittori ed artisti.
In the Ancient Rome, thirteen regions extended on the right bank of the Tiber while only one, Trans Tiberim, or Trastevere (beyond the Tiber) was the only inhabited area on the western side. Its coat of arms was a golden lion head, which heralded the glory of this district, reached by five bridges and near the Port of Ripa Grande, which made it a nerve center of commercial exchanges and its heterogeneous population, with a succession of communities and cultural intertwining.
Addentrarsi e perdersi nei vicoli di questo quartiere è come tuffarsi in un libro di storia, in cui chiese, palazzi e cortili fanno da cornice per lunghe e piacevoli passeggiate. Popolare e modesto, rimangano a testimonianza del passato le tabelle di proprietà e le edicole mariane. Queste ultime dimostrano la devozione dei trasteverini per la Madonna, di cui è rimasta l’usanza di celebrare una solenne processione per la festa della Madonna del Carmine, il sabato successivo al 16 luglio, in cui la statua della Madonna de Noantri (o Madonna Fiumarola), viene trasportata per le principali vie del rione: da Via S. Agata a San Crisogono, percorrendo Via della Lungaretta, Via della Luce, e Via dei Genovesi, dove la statua china il capo verso le suore di San Pasquale. Un’altra eredità del passato è la Festa de’ Noantri, variopinto ed allegro appuntamento per l’estate romana, che conserva ancora quello spirito allegro e pittoresco del quartiere, che si è tramandato nei secoli. Oggi Trastevere non è solo tradizione ed arte, folclore e poesia; dalle radici della storia è sorto un luogo attivo e moderno, dove pulsano e convivono iniziative culturali e sociali (come la comunità di Sant’Egidio), spettacoli di avanguardia, gallerie d’arte, mostre fotografiche, botteghe e negozi etnici, librerie alternative, ma soprattutto traspare quella spontanea umanità che ha sempre contraddistinto questo unico cuore di Roma.
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